2006/10/23

I manovratori del fato

Una schiera di impiegati siedono dalle 9 alle 5 nel padiglione D, ognuno davanti al proprio quadro contatti.
Spingono bottoni, ruotano selettori e cambiano il corso delle cose, di tutte le cose.
Sullo schermo davanti a loro gli eventi tracciano linee disordinate, in ogni direzione: a volte si avvicinano, si incontrano, si allontanano.
Gli impiegati azionano un comando e d'un tratto alcuni dei punti luminosi cambiano la direzione loro assegnata; è allora che accadono cose impreviste, si manifestano coincidenze, il futuro diventa incerto.
Per tutto il giorno l'impiegato siede davanti ad una macchina e ne segue le linee; spesso si concentra su una sola di esse e ne segue le sorti guidandola verso fortune o catastrofi, altre volte determina l'incontro o la separazione di linee simili o totalmente diverse, secondo l'estro del momento.
Il giorno seguente l'impiegato si siede di fronte ad un'altra macchina che controlla linee diverse e comincia ad influenzarle secondo le proprie inclinazioni e fantasia.
Gli impiegati non sanno quali sono gli eventi che influenzano o chi ne è coinvolto, è per loro impossibile persino distinguere i punti gli uni dagli altri se non seguendone attentamente le traiettorie; cosicché la geometria diventa l'unica guida; le figure che si formano, si animano, e svaniscono danno luogo all'estetica che muove i manovratori.
Gli impiegati non sanno nemmeno che il loro manovrare contatti e interruttori serve ad alterare il presente, anche il loro, perché dopo alcuni mesi di servizio al padiglione D tornano alle loro normali attivitá quotidiane sostituiti da altri manovratori.

Nessun commento: