2007/01/11

Vuoti

Buio. La stanza è buia. Sembra di essere distesi supini o fluttuare un po' nel vuoto; no, si è distesi su qualcosa di morbido. Quello che non si capisce è se si tratta di un sogno. Dovrebbe essere notte, la camera da letto, ma il ricordo non aiuta. Anche l'identità non è chiara, senza l'aiuto di una memoria netta. Con forza si presenta una volontà. Non ha un'origine o una causa, ha solo forza, e dirige il pensiero. Ha anche uno scopo, un obiettivo, come una freccia nell'arco teso. Sebbene immobile mette in moto il ragionamento e lo piega alla sua ricerca; una domanda: semplice, antica e senza risposta. Piove, o almeno il rumore che arriva sembra dovuto alla pioggia, e distrae per un attimo, introduce un elemento esterno che modifica la prospettiva. Altri rumori si aggiungono: un'auto che si allontana, passi, forse dal piano superiore, guaiti che si rincorrono, e ancora il gocciolare ritmico dell'acqua su di una superficie metallica che lega tutto questo mondo invisibile.
La domanda è perduta, ma la risposta mancata lascia un'impronta nel buio.